Il Tarì festeggia con i gioielli del tesoro di San Gennaro

In occasione del ventennale dalla sua apertura una fiera che esporrà i gioielli più famosi della campania

di Christian Apadula

Un ospite di eccezione per i venti anni del Tarì. Al centro orafo per quattro giorni si potrà visitare il tesoro di San Gennaro.Come ogni anno ad ottobre è tempo di fiera al Tarì gli operatori del settore e tutti coloro i quali lavorano intorno al mondo dei preziosi lo sanno ,aspettano il consueto momento fieristico. Ma quest'anno avrà un sapore diverso. Dal 7 al 10 ottobre si potranno ammirare i gioielli del Santo, tra gli altri, il collare e la mitra che, con le sue 3.700 pietre preziose, racconta una storia di artigianalità e devozione unica al mondo. Verranno esposti al Tarì anche una decina di capolavori che fanno la storia dell'argenteria napoletana. Vincenzo Giannotti  presidente del Tarì da luglio 2015. Per molti anni vicepresidente, ha fatto parte della compagine che ne ideo e progettò la realizzazione. Abbiamo chiesto come è cambiato il Tarì in 20 anni? "Innanzitutto, è cambiato il settore, cambiamento che ha condizionato le aziende e le ha spinte a proporsi con altre vesti. Il Tarì, in sé, è cambiato crescendo. Dai circa 190 soci iniziali, oggi ne contiamo oltre 250 per quasi 400 aziende. Il punto di vista del Tarì resterà quello del mondo orafo, nel quale continueremo a specializzarci, ma si aprirà a nuovi scambi, contaminazioni, idee". Obiettivo: "Diventare centro di accoglienza della produzione nazionale; quella di essere un centro organizzato per diventare punto di partenza verso un dialogo internazionale con paesi limitrofi". "Se il mercato gira, il Tarì sarà in grado di dare una grossa mano al settore. Penso all'accordo stipulato con Fiera di Vicenza, alla straordinaria esperienza del Tarì Design School con allievi provenienti dal Sudafrica. Abbiamo aperto un dialogo con la Cina, che ha chiesto la nostra consulenza per un centro orafo locale da fondare tramite l'esperienza italiana in una free zone. Raccoglieremo grandi cose, se l'economia mondiale farà la sua parte. E noi siamo ottimisti oggi come lo eravamo 20 anni fa", conclude Giannotti.

fonte: www.ilcorrierino.com