Dopo la riconferma di Vincenzo Giannotti alla guida del Cda del Tarì, è stato nominato il nuovo Collegio dei Garanti per la governance della cittadella dell'oro. Con il rinnovo del collegio dei saggi, si completa il disegno organizzativo del Centro orafo. L'organismo, nel suo ruolo di supporto nella valutazione di temi di particolare importanza per il Tarì, è costituito da personalità di alto profilo istituzionale: Raffaele Ruberto, già prefetto di Caserta, Antonio Borrelli, già questore di Caserta, e Roberto Stornaiuolo, ufficiale della Guardia di Finanza in congedo. I tre professionisti portano al Tarì un'approfondita conoscenza del Casertano e delle tematiche riguardanti la sicurezza, punto cardine dell'organizzazione del Centro, e i più ampi ambiti giuridici e amministrativi, con cui il Centro si confronta quotidianamente anche attraverso i rapporti con le aziende socie e il mondo esterno. Fin dalla costituzione del Centro orafo, il Collegio dei Garanti è l'organo cui è demandata la funzione di formulare pareri e proposte di soluzioni amichevoli in caso di controversie relative all'applicazione dello statuto e del disciplinare del Tarì. È un organo consultivo composto da tre membri, designati dal consiglio di amministrazione e scelti tra persone estranee alla società in possesso di requisiti di indipendenza, onorabilità e competenza professionale nei settori giuridico, di sicurezza e prevenzione. Il Collegio, inoltre, partecipa attivamente a incontri istituzionali di prestigio, come dimostrato dalla visita di due presidenti della Repubblica e altre alte cariche dello Stato, della diplomazia e del mondo imprenditoriale e provvede a valutare l'adeguatezza dell'assetto organizzativo della società, con particolare riferimento al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e dei conflitti di interesse. Tra questi, il modello di organizzazione, gestione e controllo è il codice etico, che include i principi aziendali, i valori etici di riferimento e la politica ambientale. Nel 2022, inoltre, è stato messo in atto un piano per l'adozione del nuovo "Modello di valutazione del rischio di crisi aziendale". Il Cda ha dato incarico di redigerlo a uno studio legale, affinché l'azienda, attraverso un adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile, sia in grado di prevenire un eventuale stato di crisi e il bilancio di sostenibilità 2022 porvi adeguate per prevenire la crisi e affrontarla in tempo utile per la salvaguardia e la tutela degli stakeholder interessati. fr.ag.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.