Unoaerre, Glave: “la ripartenza è lenta ma il tempo ci sarà amico”

Unoaerre, Glave: “la ripartenza è lenta ma il tempo ci sarà amico”
Per il direttore vendite del noto brand aretino, la macchina è partita ma occorre lo sforzo di tutti.  


Un’Italia diversa, che sta lentamente ripartendo e che deve farlo puntando sul made in Italy. È quella che vede ogni giorno Giovanni Glave, direttore vendite Italia di Unaerre, girando per la Penisola.

Direttore, come sta andando la ripartenza?
Ci sono opportunità di vendita che non sono recuperabili nell’immediato, come quelle legate direttamente e indirettamente a matrimoni, cresime e comunioni, che sono stati rimandati e che rendevano questo un periodo importantissimo. Quegli ordini sono stati spostati al 2021, che sarà un anno meraviglioso. Nel periodo immediatamente successivo alla riapertura c’è stato l’afflusso in gioielleria di chi aveva accumulato regali di compleanno o di anniversario durante il lockdown, poi c’è stato un arresto e in questa settimana abbiamo visto le cose migliorare. Ogni giorno vedo un sorriso in più a riceviamo più ordini di ieri e – speriamo – meno di domani.

Giusto per parafrasare il messaggio di Unoaerre… Uno degli elementi su cui state puntando è il made in Italy.
Le nostre fedi hanno tenuto unite le famiglie italiane per 90 anni e nella campagna che stiamo lanciando ricordiamo che abbiamo celebrato insieme i momenti importanti e che vogliamo tornare a farlo insieme, perché insieme saremo – appunto - più forti di ieri e meno di domani. In questo spot è protagonista anche la vetrina del gioielliere di fiducia, perché vogliamo riportare gli italiani a gioire con i loro cari nel luogo che ha la gioia nella propria insegna. Tanti avranno voglia di manifestare gratitudine a chi è stato loro vicino in questo momento e agli uomini diciamo di regalare qualcosa alle loro principesse. In questo senso qualcosa si sta muovendo e notiamo la voglia di andare a consolidare i rapporti.

Che segnali vedete?
Di una ripartenza lenta e timida, ma il tempo ci sarà amico, anche se aiuterà alcuni più di altri. Le gioiellerie nei centri storici delle città turistiche soffrono di più di quelle nelle periferie, perché si comincia a rivedere il mercato interno, ma molto meno i turisti. Le persone, soprattutto in Lombardia, sono ancora spaventate, c’è incertezza, ma anche voglia di andare nei negozi, pur con la mascherina.

Si spera da molte parti nella ripartenza delle fiere
Stiamo osservando attentamente la situazione. Per noi è importante, ma vogliamo capire in che contesto e con quali regole potremmo incontrare i clienti. Se ci sono troppi ostacoli viene meno il loro ruolo di incontro tra domanda e offerta. Stiamo preparando le collezioni autunno/inverno e mi auguro che si faccia VicenzaOro, perché per noi sarebbe importante, come voglio pensare che a ottobre incontreremo il mercato italiano al Tarì.

Quanto è importante per voi la presenza a Marcianise?
Molto, perché per il mercato italiano il Tarì è il luogo dove la nostra offerta incontra una domanda rilevante, con migliaia di operatori dal sud, ma anche dal centro-nord. Incontriamo più clienti lì rispetto a ogni altro luogo e ci consente di presentare al meglio le novità ai dettaglianti italiani.