GEMME DEL SUD

“Al Tarì, il Centro Orafo di Marcianise, i talenti dell’alta gioielleria lavorano, progettano, creano. Una storia antica che si coniuga con l’innovazione, la formazione del Tarì Design School, la sostenibilità del Business Academy, con mostre e iniziative culturali”.

C’è un legame indissolubile tra il Centro orafo il Tarì e Napoli. Si tratta dello straordinario mix di storia e cultura, tradizione e creatività, intuizione e innovazione, che hanno contraddistinto fin dalla fondazione e ancora oggi connotano la realtà di questo rivoluzionario Centro di aggregazione di imprenditori e talenti, che ha portato nel mondo l’eccellenza manifatturiera napoletana nella gioielleria.

Dal 1996, l’anno di inizio delle sue attività, il Tarì identifica un modello imprenditoriale esclusivo. Nato dalla esperienza artigianale delle aziende orafe napoletane, ne ha trasferito l’identità, la creatività e la cultura in un contesto produttivo e distributivo all’avanguardia, basato su criteri organizzativi e valori imprenditoriali che ancora oggi rappresentano un punto di riferimento di rilievo internazionale.

Nel corso della sua lunga esperienza il Tarì ha sempre promosso la cultura di impresa nell’ambito della innovazione, della formazione e, oggi, della sostenibilità.

La formazione, attraverso la realtà di eccellenza di Tarì Design School, da sempre costituisce il fiore all’occhiello del Centro orafo. In oltre 30 anni di attività, la Scuola ha formato e inserito nel mondo del lavoro oltre 3.000 professionisti: orafi gioiellieri, incastonatori e orologiai. Una nuova generazione di artigiani e imprenditori orafi, nati non più dalla esperienza antica dell’apprendistato in bottega, ma da un progetto formativo ampio e completo, basato sulla acquisizione di competenze artistiche, storiche, tecniche e, più recentemente, anche manageriali. Oggi, l’eccellenza formativa di Tarì Design School è apprezzata da committenti internazionali, che da anni affidano alla Scuola i propri progetti formativi attraverso la progettazione di classi di alta formazione, disegnate sulle specifiche esigenze produttive del committente, tra questi, Bulgari e Cartier.

Ma la proiezione evolutiva del Tarì è andata addirittura oltre. A maggio 2023 è stata presentata la Tarì Business Academy: l’innovativo HUB del Tarì dedicato alla innovazione e alle opportunità per giovani talenti.

L’obiettivo di questo avamposto delle competenze del futuro nasce dalla veloce evoluzione del mercato del lavoro, e dalla domanda crescente di nuove idee e professionalità, in grado di supportare la forza delle aziende manufatturiere artigianali, puntando in particolare a quelle del Tarì, con l’avvento di nuove competenze e tecnologie. Tarì Business Academy punta a sviluppare e introdurre nell’ecosistema Tarì nuove professionalità negli ambiti della organizzazione, della creatività, della comunicazione, della efficienza e, non ultimo, della sostenibilità, attraverso un programma di incontri e di opportunità di coworking della durata di 21 mesi.

Il Progetto nasce in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II, con la quale a breve si apriranno su più fronti collaborazioni orientate a scambi di competenze, trasferimenti tecnologici e condivisione di progetti, con Apple Developer Academy e l’incubatore certificato Campania New Steel.

Ancora cultura della innovazione per l’impegno del Tarì in uno degli ambiti di maggiore attualità oggi in discussione, quello della sostenibilità. L’adozione dei principi della Sostenibilità nelle scelte strategiche del Centro orafo, che nel 2021 ha redatto il primo bilancio di sostenibilità, ha l’obiettivo di sviluppare una cultura condivisa rispetto alle leve ESG, in ambito ambientale sociale ed economico, consentendo di sviluppare e diffondere una consapevolezza crescente intorno al tema presso tutti gli stakeholders, mirando all’obiettivo della costituzione di una autentica comunità sostenibile. Un progetto ambizioso e impegnativo, che rappresenta un grande cambiamento culturale per il modello tradizionale di impresa, ma che calza a pennello con l’anima del Tarì, da sempre sensibile alle tematiche strategiche dell’Agenda 2030: persone e cultura d’impresa, legame con il territorio e naturalmente ambiente, a cominciare dalla realizzazione, nel 2010, di uno dei più importanti impianti fotovoltaici in Italia, con una produzione di un milione di 1000 kwp su una superficie di 22.000 mq.

“Nasce certamente dal profondo legame del Tarì con la storia e la cultura della Campania l’ispirazione creativa che caratterizza l’alta manifattura artigianale delle 400 aziende presenti stabilmente nella cittadella di Marcianise. Una sorta di DNA sembra essersi trasmesso nei secoli, di generazione in generazione, consentendo alle nostre aziende, ma anche ai più piccoli laboratori artigianali, di esprimere oggi una creatività eccezionale, che affonda le radici nell’antichità, partendo dalle straordinarie ricchezze emerse dagli scavi di Pompei ed Ercolano”. Da questa suggestiva riflessione del Presidente del centro orafo Vincenzo Giannotti, anche lui erede  di una dinastia di orafi napoletani, è nata qualche mese fa la volontà di approfondire l’ intuizione attraverso un percorso di ricerca, di analisi e di elaborazione, in collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei. Ne è nato recentemente in un innovativo accordo, la cui definizione, nella sua complessità, tocca tutti gli aspetti della creatività. Punta di diamante del progetto, la Mostra “Ornamenta: i gioielli della Campania da Pompei alla contemporaneità”, allestita presso il Centro orafo in occasione dell’Evento fieristico di settore Open, dal 6 al 14 maggio scorsi. Oltre 140 reperti e gioielli provenienti da diversi siti archeologici hanno accolto, nei 10 giorni di esposizione, oltre 18.000 visitatori, esperti ed appassionati di gioielli. Un evento unico, al quale ha dedicato una speciale visita il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, accompagnato dal Direttore del Parco Gabriel Zuchtriegel.

I reperti, databili fra il I millennio a C. fino al I sec. d.C., costituiti principalmente da gioielli provenienti da Pompei e da altri siti del territorio vesuviano, raccontano la tecnica e l’uso degli ornamenta, non solo espressione di bellezza, ma spesso anche di status sociale e segno di contatti e scambi con culture diverse. 

Parte integrante della collaborazione  è stato un complesso progetto di analisi gemmologica, richiesto espressamente dagli studiosi del Parco Archeologico, al quale sono stati sottoposti circa 40 monili, provenienti in prevalenza dalla celebre “casa del gemmario” di Pompei. Un progetto molto innovativo, mai realizzato prima, che mira per la prima volta, con le tecniche della gemmologia tradizionale e di quella investigativa, a portare in evidenza materiali, provenienze, e tecniche di lavorazione  ancora poco indagate e destinate a diventare un caposaldo per indagini future. 

Il progetto è stato presentato nel convegno inaugurale di Open, la semestrale fiera di settore che si svolge da oltre 20 anni presso il Centro orafo, da Loredana Prosperi, direttrice dell’Istituto gemmologico Italiano, e dal Prof. Ciro Paolillo, docente dell’Università degli Studi la Sapienza esperto in gemmologia investigativa. 

Dal percorso di analisi gemmologica intrapreso in questi mesi, e in risposta alle sempre più sofisticate esigenze di servizi di analisi gemmologica per il sistema museale e orafo, nasce il Comitato scientifico permanente di gemmologia investigativa presso il Centro orafo di Marcianise. Sarà un servizio permanente dedicato alla Gemmologia, a disposizione dei complessi museali e degli operatori orafi, dotato di  competenze e strumentazioni avanzate. Anche questo, un progetto del Tarì proiettato al futuro del gioiello.

Il completamento della collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei prevederà, infine, un vero e proprio concorso di idee e creatività, dedicato a giovani designer allievi delle più prestigiose istituzioni e scuole di design italiane, che nei prossimi mesi saranno accompagnati attraverso un percorso di seminari e incontri a cura di esperti,  dedicati alla scoperta degli stili e della manifattura orafa  del I secolo d.C., alla creazione di nuove collezioni di gioielli ispirati alla eccezionale attualità dei manufatti in mostra antichi.

Niente di più probabile che la creatività continui ancora a sorprendere, rafforzando sempre più il profondo e intangibile legame che instilla nella contemporaneità del gioiello millenni di storia della bellezza.

I numeri del Tarì: 400 aziende produttive e di distribuzione, 2.500 addetti, 3.500 presenze quotidiane di operatori professionali, 40.000 mq di produzione e servizi, 9.500 mq di superficie espositiva fieristica, 400.000 visite professionali l’anno, 1.2 mld di indotto annuo, 30% del fatturato destinato all’export.