Tarì epicentro del nuovo patto di sviluppo dell’area casertana

Istituzioni e imprenditori concordano: “cabina di regia e proposte concrete entro 3 mesi”

 

?Il Centro Orafo il Tarì capofila di un nuovo patto per lo sviluppo produttivo dell’area casertana attraverso un accordo sinergico tra Istituzioni, politica e attori economici. Questo il tema del convegno che si è svolto questa mattina nella casa del gioiello di Marcianise. Ad aprire i lavori è stato il padrone di casa, il presidente Vincenzo Giannotti: “Da 20 anni il Tarì è cittadino di Marcianise, la porta di ingresso di Caserta, che ci introduce a tutta la provincia – ha affermato – Ricordo bene l’epoca in cui venne scelta questa area per la realizzazione del nostro Centro Orafo. Sembrava un’idea folle, ma in realtà all’inizio degli anni ’90 quest’area già cominciava a guardare lontano, inaugurando un cambiamento epocale. Lo sviluppo ha sicuramente generato molte opportunità, ma ha anche portato a galla gravi problemi infrastrutturali e di servizi per tutta l’area di Marcianise e di Caserta”. Il confronto è stato moderato da Antonio Catalani, docente dell’Università Bocconi, che ha dettato lo stile del dibattito incalzando i relatori ad individuare persorsi concreti e in tempi serrati per il rilancio dell’area. Un confronto avviato dalle relazioni di Rocco Giordano, esperto di Politica ed Economia dei trasporti e della logistica, e Pasquale Persico, docente di Politica economica all’Università di Salerno, che hanno posto l’accento sulla necessità di predisporre azioni di sostegno specifiche al distretto economico casertano a partire dal miglioramento dell’accessibilità alle singole aree di intervento e attraverso lo sviluppo del concetto di ‘Area Vasta’ per l’interconnessione tra le diverse realtà imprenditoriali e istituzionali. Potenzialità e criticità dell’area messe in evidenza anche dal sindaco di Marcianise Antonello Velardi: “Il Tarì sorge nel cuore di un’area centrale. Siamo la porta dell’Europa sul Sud, e non solo dell’Italia. Siamo una grande occasione mancata: abbiamo tutte le potenzialità ma non riusciamo a fare sistema. Questa mattina si apre un confronto importante perché per la prima volta si comincia a ridiscutere della funzione di quest’area e di cosa dovrebbe essere”. Il primo cittadino di Caserta Carlo Marino ha richiamato gli attori istituzionali alle rispettive responsabilità: “Abbiamo un patrimonio dell’umanità, grandi eccellenze, grandi creatività – ha detto - a fianco alla parola ‘sistema’, direi ‘rete’. E non basta solo la spesa pubblica: dobbiamo passare ad una fase operativa, di costruzione e infrastrutturale forte. Non possiamo chiedere al mondo imprenditoriale di investire se il pubblico non mette a disposizione i servizi”. Il prefetto di Caserta Raffaele Ruberto ha rimarcato l’eccellenza di una realtà come il Centro Orafo il Tarì, modello per lo sviluppo e il rilancio della filiera produttiva casertana e sull’esigenza di rilanciare l’economia nel segno della legalità: “L’impressione è di trovarsi in Svizzera o a Ginevra, questo posto ha un’immagine positiva e da questa dobbiamo ripartire: abbiamo l’abitudine di piangerci addosso. Sigliamo un patto per lo sviluppo che deve fondarsi sulla legalità, fattore imprescindibile di sviluppo”. Risposte immediate e concrete attraverso un accordo sinergico, predisponendo un tavolo di concertazione da cui possano emergere gli strumenti attaverso i quali attuare questo piano. Mario Mustilli, consigliere del presidente della Giunta della Regione Campania ha sottolineato la “necessità di un centro di raccordo tra le diverse realtà, e questo epicentro di sviliuppo non può che essere il Tarì, polo di eccellenza dell’intero Sud Italia”. Il direttore della Reggia di Caserta Mauro Felicori ha richiamato la necessità di un miglioramento del servizio trasporti per lo sviluppo economico e turistico dell’area casertana e nella promozione del brand Campania oltre Regione: “Sono innamorato dell’industria, i beni culturali sono importanti ma bisogna difendere l’industria con le unghie e con i denti. Regione deve investire metà dei fondi destinati al turismo nella promozione oltre Regione. Il turismo non è una necessità, Non c’è un treno intercity tra Napoli e Caserta. Se per andare a Napoli ci vogliono 50 minuti non è possibile sviluppare il turismo”. Il presidente dell’Asi Caserta Raffaella Pignetti ha rimarcato l’importanza della “mappatura del territorio, che prima non c’era, e che ho fatto realizzare appena insediata. Oggi mettiamo a disposizione di tutti gli enti pubblici uno strumento che possa essere inserito nel patto per lo sviluppo dell’area casertana di cui parliamo oggi”. Il presidente dell’Unione Industriali di Caserta Luigi Traettino ha evidenziato il ruolo di Marcianise quale “capitale industriale e commerciale del Mezzogiorno d’Italia e questo è un grande vantaggio competitivo. Ci troviamo in un territorio che continua ad essere l’area produttiva più estesa del Mezzogiorno d’Italia: dalla Coca Cola ai grandi gruppi industriali ci sono delle realtà delle quali non si parla. Il tema è sempre la politica e l’interlocuzione con gli imprenditori, le esigenze del territorio sono chiare”. Il consigliere regionale della Campania Stefano Graziano si è soffermato sulla necessità di “ripartire dalla fiducia nei confronti delle Istituzioni. Scaricare sulla politica è uno sport nazionale. Ormai c’è un problema di fondo ed è quello del sentiment, del mood e del mettere insieme. Un tema di valori su cui c’è da lavorare. Poi bisogna capire cos’è questa provincia nel suo complesso: la più grande area industriale del Mezzogiorno. Il lato costiero è la vera grande scommessa di questo territorio e sui la Giunta regionale della Campania sta facendo un grande progetto per far sì che questa possa diventare la nuova riviera romagnola del Mezzogiorno d’Italia. Il Tarì può essere la cabina di regia di questo nuovo patto, diamoci tempi certi: in tre mesi dobbiamo mettere sul tavolo proposte concrete”. L’assessore alle Attività Produttive della Regione Campania Amedeo Lepore ha ricordato che “un patto per lo sviluppo deve essere innanzitutto un’assunzione di responsabilità da parte dell’Istituzioni. Non vuole dire scrivere ulteriori documenti inutili ma indicare la strada per una strategia di sviluppo. Il motore non possono che essere le imprese. Le Istituzioni devono governare questo processo, costruendo il quadro entro le quali costruire un nuovo sistema. . Il Tarì è il centro di quest’area, un suo progetto deve essere sostenuto e portato avanti. Così come sarebbe fondamentale rilanciare San Leucio dove si può fare un grande progetto trasformandolo in un centro propulsore del turismo casertano”. Istituzioni, politici e imprenditori si sono dati appuntamento a settembre per mettere a punto le prime strategie e proposte concrete da mettere in campo.