Tari' Magazine - Si fa presto a dire:

Si fa presto a dire: "voglio cambiare!”.

Nella mia esperienza lavorativa con imprenditori titolari di un’attività economica - dalla micro alla grande impresa - questa affermazione perentoria è stata pronunciata qualche migliaio di volte.

Ma nella realtà, quando poi il percorso di cambiamento stava per essere avviato o era appena iniziato, è spesso accaduto che…non si cambiasse affatto.

C’è una ragione in tutto ciò: cambiare costa fatica e, in alcuni casi, dolore.

Per non parlare del fatto che cambiare richiede la conoscenza di come operare il cambiamento,  altrimenti si rischia un vero e proprio lancio senza paracadute. In occasione di un incontro formativo presso il Centro d'Arte e Tradizione Orafa "Il Tarì" abbiamo parlato di “Pillole di CambiaMentE”.

Perché questo gioco di parole?

È presto detto: il cambiamento nasce nella testa, più precisamente nel cervello delle persone e chi vuole cambiare deve prepararsi a cambiare testa, cambiare cervello, cambiare mente, intesa anche come modo di ragionare. Il problema di cambiare si pone in modo im- portante quando si decide consapevolmente di cambiare, quindi si cambia per scelta, ma diventa ancora più impattante quando si è costretti a cambiare per necessità.

In questa seconda ipotesi - e può trattarsi di un qualsiasi evento “traumatico” - il senso di disorientamento prevale e va di pari passo con la paura di dover affrontare qualcosa di nuovo e sconosciuto: lasciare la zona di comfort per territori inesplorati e imprevedibili può essere anche terrificante per qualcuno.

La certezza però è una: nella vita imprenditoriale e lavorativa si cambia. 

Primo o poi si cambierà per necessità.

Quindi conviene prepararsi al cambiamento, per gestire nel migliore dei modi il…CambiaMentE.

Giusto per fare un esempio, fra i tanti che potrebbero essere menzionati, possiamo dire che gli esseri umani, ed anche gli imprenditori lo sono, vivono di relazioni. Ogni relazione - con i dipendenti, con i clienti, con i collaboratori, con chiunque sia… - si realizza in un determinato contesto, per un certo periodo di tempo, in base alle caratteristiche e alle capacità delle singole persone.

Che si incontrano e iniziano la relazione…perché hanno un bisogno. Cosa succede quando uno di questi elementi della  relazione viene a  modificarsi? Scatta  la necessità di cambiare. A questo punto la relazione può essere trasformata o terminata: se è possibile si trasforma, ma se così non è occorre - serenamente - iniziare a prendere strade diverse.

Tutto ciò per dire che il contesto nel quale un imprenditore lavora è molto fluido, in costante movimento e, più impattante quando si è costretti a cambiare per necessità.

In questa seconda ipotesi - e può trattarsi di un qualsiasi evento “traumatico” - il senso di disorientamento prevale e va di pari passo con la paura di dover affron- tare qualcosa di nuovo e sconosciuto: lasciare la zona di comfort per territori inesplorati e imprevedibili può essere anche terrificante per qualcuno.

La certezza però è una: nella vita imprenditoriale e la- vorativa si cambia. Prima o poi si cambierà per volontà.

Appunto, cambiamento.

Così come nel DNA dell’essere umano è insita la paura di cambiare, altrettanto vero è che nella vita professionale di una persona i cambiamenti sono una costante. Quindi è bene mettersi l’anima in pace e prendere con- sapevolezza che quello che oggi è certo - nel lavoro come nella vita privata - fra qualche settimana può cambiare e avviare una più o meno grande rivoluzione. Già avere ben chiaro questo aspetto significa guardare al futuro con occhi e un approccio diversi, magari in modo più positivo.

Perché se è vero che il bicchiere talvolta è mezzo vuoto…probabilmente l’altra metà l’ho già bevuta!

Buon CambiaMentE a tutti…